
Jean-Jacques Rousseau – ritratto da Maurice Quentin de La Tour,1750-1753
Jean-Jacques Rousseau, Emilio o dell’educazione – riassunto. Con Emilio, il protagonista dell’opera, Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) prova a far comprendere il naturalismo pedagogico e i principi psicologici dell’educazione moderna. Emilio, dapprima una creatura passiva e ricettiva, su cui il maestro (in questo caso l’autore) sperimenta il proprio metodo educativo, si anima via via che viene informato e plasmato dalle mani della docente. Orfano e di famiglia ricca, egli cresce lontano dalle convenzioni cittadine, guidato dalla volontà propria e dalle leggi della natura; più a contatto delle cose che dei libri, si libera dalla schiavitù della tradizione e, avendo a esempio la storia di Robinson Crusoe, suo “simile” – unico trattato concesso alla cultura del giovane – impara un mestiere, finché non avverte nascere spontaneamente in se stesso sentimenti morali, sociali, religiosi.

Jean-Jacques Rousseau, prima edizione dell’Émile ou de l’éducation (1762)
Quindi, imbattutosi, per un preordinato incontro, in Sofia, la giovinetta che è stata educata in campagna al solo fine di far felice un uomo e di avviarsi alle gioie intime della famiglia, si innamora di lei. Obbligato dall’educatore a soffocare per qualche tempo il suo sentimento, Emilio viene condotto per due anni, attraverso numerosi viaggi, a contatto di uomini, popoli e Stati.
Soltanto allora, al termine di tali esperienze, egli potrà formarsi, con la compagna predestinata, una famiglia, che da principio alla rinnovata società.
Emilio ha, nell’intenzione dell’autore, una personalità propria e un’impronta “nazionale”: ma in realtà, tranne che in poche pagine, riesce una figura astratta, subordinata al principio che doveva incarnare, secondo la norma che la natura è buona e la società è cattiva, e che occorre riformarla dalle radici, sostituendo alla dominio della tradizione pedagogica l’autorità della natura e alla metodo della compressione quello della libertà.
Emilio è un personaggio sgorgato dalla fantasia di Jean-Jacques Rousseau per esprimere quella psicologia dell’infanzia che era stata preparata dagli studi del Preyere, del Perez, e l’igiene dell’infanzia sostenuta già da Rabelais, Montaigne, Locke, e che sarà seguita da Lessing, Kant, Goethe, Schiller, Richter, Basedow e altri.